03 Jul 06 by mario cassisa
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cassisa in studio
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15 Apr 08 20:29

Maestro, although I met you but for a brief moment, I mourn the passing of a fellow artist, especially one so filled with joy and life as yourself.

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16 Apr 08 08:57

Ciao Mario, quando ho appreso che non eri più tra noi, una grande tristezza mi ha avvolto ed addolorato, ma sono sicuro che il tuo spirito e la tua energia incredibile faranno da insegnamento a tutti noi che ti abbiamo conosciuto, e per questo sarai sempre nei nostri cuori.La vita è un'opera d'arte e tu l'hai completata nel migliore dei modi, facendoti ricordare per la grande gioia e passione con cui la vivevi. Grazie.

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16 Apr 08 17:08

Guardavo il tuo quaderno in questi giorni sul mio scaffale. Mi chiedevo perché non fosse ancora finito come tutti i miei libri e tutto il resto dentro le scatole bianche del mio imminente trasloco.
Lo avevo dimenticato?
Stava sullo scaffale assieme a un paio di tue stampe e a un grosso libro antico di fotografie di architetture gotiche francesi. L'ho guardato e mi sono ricordata del giorno in cui abbiamo chiacchierato nel tuo studio. Mi sono cosí ricordata di spedirti un invito per il mio lavoro finalmente presentato a Dublino. ...Un modo anche per scusarmi per non avere ancora spedito la scatola che speravo di mandarti da diversi mesi con alcuni oggetti che forse ti sarebbero piaciuti per i tuoi assemblaggi simbolici e antropomorfici...
Il mio invito ti ha raggiunto tardi, ma capisco perché il tuo quaderno é rimasto in vista fino ad oggi e perché non mi é venuto di toglierlo dallo scaffale...
Mentre me lo regalavi parlavi della tua possibile morte e della necessitá di lasciare qualcosa a chi ha apprezzato il tuo lavoro.
Io ingenuamente progettavo di riuscire a ritardare questa sentenza grazie alla tua vitalitá di ricercatore ed esploratore della cultura universale e alla ricchezza di ció che stavo osservando e imparando.
Parlavi del valore che avevano quelle quattro mura dopo una vita passata da nomade: la possibilitá di mettere i pezzi insieme, di non dover perdere piú gli oggetti costantemente acactastati con cura dovendo trasferirti ancora...
Quando qualcuno ti da qualcosa tu immagini che sia lí di nuovo ancora a lungo per poterti rinnovare la sua esperienza quando necessario.
Invece delle cose, ora che avevi il posti, sei andato via tu!
Mi trovavo per pochi istanti in un mondo che comunicava in sintonia con il mio universo come se fosse sempre stato cosí.
Ho imparato la catalogazione, la bellezza dei quaderni, la bellezza dell'insieme dei simboli.
Il tuo linguaggio universale e la tua sensibilitá al fiume che scorre sotterraneo non si potranno estinguere, dunque, seppure la tua mente fosse troppo vasta per essere compresa in un contesto specifico.
Da artista hai passato un'energia che va oltre la morte, che parla tutte le lingue e conosce tutte situazioni. E l'arte ne é il medium piú veloce.
Io spero con tutto il cuore che le tue opere siano rispettate, il tuo studio preservato come luogo di conoscenza e fonte di ispirazione, cosí come lo presentavi tu, foresta sacra, microcosmo, confusione di simboli e culture, labirinto, humus.
Spero di poter ritornare a Trapani, poterti reincontrare e poterti finalmente portare la scatola piena di cose che speravo di consegnarti.
Sono stata una persona fortunata ad avere parlato con te nel modo in cui abbiamo conversato quell'ultimo pomeriggio a Trapani, nel tuo cortile, nella penombra afosa dell'estate, poco prima di prendere l'aereo per ritornare a Dublino.
Certamente sono stata una persona fortunata anche ad avere modo di mostrarti il mio lavoro e ad essere stata interpretata da te.
Questa é una di quelle cose che della vita che rendono le persone fortunate.
Io sono una persona fortunata e, muovendomi ancora con tutte le mie cose, preparando scatole e pacchi e quaderni, non dimentico il tuo luogo delle memorie e il suo insegnamento. Abientot. McBett